il Medioevo_

Al pari di molte zone d’Europa, anche la località dove oggi sorge Gorizia fu un insediamento romano così come lo furono Emona, oggi Lubiana e Vindobona, l’odierna Vienna. L’origine di Gorizia fu l’insediamento Castrum Silicanum, attuale Salcano, piccolo sobborgo della città odierna che oggi si trova in Slovenia.
Questo piccolo borgo fortificato e non più esistente, fu posto all’inizio della valle del fiume Isonzo, giacché trattavasi di un punto strategico per tutto il traffico verso le terre dell’Europa centrale.
Nel periodo fino all’anno 1000, questa terra subì varie invasioni: Longobardi e Franchi dal nord e i primi popoli slavi da nord est.
Proprio sotto i Franchi, con il futuro imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III, Gorizia viene citata per la prima volta nell’anno 1001, nel diploma da lui emesso, indicata come villa “quae Sclavorum lingua vocatur Goriza”.
In questo documento era difatti descritta la donazione con cui l’imperatore cedeva metà del castello e del territorio di Salcano con la villa di Gorizia al Patriarca Giovanni II e l’altra metà al conte Verihen del Friuli.
Da questo momento la città divenne contea e i conti acquisirono il titolo di vassalli del Sacro Romano Impero.
A seguito di questa investitura il conte di Gorizia diventò anche amministratore di Padova, Treviso, Lienz, Bressanone e di terre come la Carinzia, il Tirolo, la Carniola – corrispondente grossomodo all’attuale Slovenia – e l’Istria, escluse le coste, sotto il controllo della Serenissima.
Egli divenne inoltre avvocato del patriarcato di Aquileia, assumendosi così l’incarico di difendere questa terra da qualsiasi controversia. Il tesoro dei patriarchi è difatti ancora oggi custodito nel duomo di Gorizia. In questo modo i conti di Gorizia entrarono di diritto nel novero delle famiglie più potenti d’Europa: parteciparono anche alle crociate in Terra Santa e furono sempre presenti col diritto di voto a tutte le grandi diete del medioevo europeo, assieme agli altri influenti casati.
Dal 1001 al 1005, svilupparono la costruzione del primo nucleo del castello goriziano e, scendendo dal colle, delle prime case e delle prime vie del borgo, visibili ancora oggi.
Al rango di città Gorizia assurse nel 1307, quando il conte Enrico II concesse il privilegio di tenervi periodici mercati.
I conti di Gorizia sono sepolti nell’abbazia di Rosazzo, non distante dalla città mentre l’ultimo, Leonardo, nella città di Lienz, in Tirolo, oggi Austria. Dopo la sua morte, essendo l’ultimo maschio della famiglia e senza figli, la dinastia si estinse lasciando senza governo tutti i territori della contea. Massimiliano d’Asburgo, imperatore d’Austria, assunse così la proprietà della contea. Ciò fu possibile in quanto, negli anni precedenti, un arciduca d’Asburgo sposò la figlia di un conte di Gorizia. Questo grado di parentela fu sufficiente all’imperatore per acquisire tutti i suoi beni.
Nel medesimo periodo, Venezia, grazie a uno stratagemma e senza operazioni militari, occupò la città di Gorizia e il suo castello, ma tale dominazione durò all’incirca dodici mesi. Fu così che Massimiliano riprese possesso dei territori della contea.
Questa condizione di dominio asburgico si protrasse così fino all’anno 1918.
Nonostante Massimiliano intese ridurre drasticamente il territorio della contea, limitandolo in pratica ai territori intorno a Gorizia, per la città l’appartenenza a un’entità statale potente e organizzata come quella austriaca portò vantaggi economici notevolissimi.
Tali vantaggi si concretarono nello sviluppo della viticoltura (il territorio intorno a Gorizia si specializzò nella produzione di vini bianchi, che furono esportati in Austria), nell’avvio alla coltivazione della canapa (con il conseguente sviluppo di manifatture tessili capaci di lavorare anche la lana) e infine anche in migliorie sia alle strade che collegavano Gorizia con la Carinzia attraverso la valle dell’Isonzo, sia a quelle che la collegano con l’attuale Slovenia e a quella per il mare, verso Duino.
In un secolo, il ‘500, Gorizia passò da poco più di mille abitanti a quasi quattromila.


Il progetto ‘Un viaggio nella Storia’ è un progetto proposto dall’associazione Associazione di Promozione Sociale, Culturale e di volontariato Porte a Nordest e finanziato da GECT GO. Tutti i diritti sono riservati | credits