Giuseppe Tominz_

Giuseppe Tominz è stato un pittore goriziano di fama internazionale, noto per aver rivestito il ruolo di più importante ritrattista ottocentesco dell’area isontino-giuliana.
Nacque il 6 luglio 1790 a Gorizia da Giovanni, agiato commerciante locale, e da Marianna Giacchini (Janežič). Studiò presso le scuole dei Padri delle Scuole Pie, ove ebbe per insegnante di disegno il viennese Johannes Zeindl. In seguito, fu apprendista presso Carlo Kebar, un rinomato ritrattista. Durante questo periodo, realizzò la sua prima opera conosciuta, un ritratto miniato di Papa Pio VII nel 1802.

L’anno successivo, dopo le seconde nozze del padre, lasciò la casa e condusse una vita errabonda sin quando nel 1809 l’arciduchessa Marianna d’Austria visitò Gorizia e si accorse del suo talento di ritrattista, avviandolo al perfezionamento della sua arte facendolo trasferire a Roma, presso lo studio del mantovano Domenico Conti Bazzani, abate e artista operante presso lo Stato Pontificio. Tuttavia, stanti le mutate prerogative appena poste e la prematura morte dell’arciduchessa sua mecenate, dovette tornare a guadagnarsi da vivere eseguendo ritratti e lavorando come disegnatore e incisore, definitivamente abbandonando la speranza di una formazione accademica completa. A Roma Tominz entrò tuttavia in contatto con alcuni tra i più grandi artisti di quel tempo, come Francesco Hayez e i nazareni, che ne orientarono ulteriormente la tecnica applicata al suo innato talento.
Nel 1816, Tominz si sposò con la romana Maria Ricci ed ebbero due figli e, una volta fatto ritorno nella natia Gorizia, dipinse il suo celebre ‘Autoritratto con il fratello Francesco’, che immediatamente lo consacrò tra i più fini ritrattisti sulla scena contemporanea. Ciò gli garantì continuative e importanti commesse, provenienti sia dal mondo ecclesiastico sia da quello borghese e, una volta trasferitosi a Trieste, ne favorì l’accesso ai raffinati gusti cosmopoliti cittadini, favoriti dall’effervescenza garantita dalle potenzialità del porto.
Fra i suoi ritratti più celebri realizzati negli anni triestini ricordiamo quello realizzato per il del conte Pasquale Revoltella, notissimo imprenditore ed economista triestino, nominato vicepresidente della Compagnia universale del Canale di Suez.
Nella sua maturità artistica egli riuscì a esprimersi con un tratto connotato da equilibrato realismo e rapidità esecutiva, ove il sobrio neoclassicismo della prima ora si era progressivamente connotato da accenti romantici, e con un’attitudine in linea con un carattere a tratti dissacrante. La sua notorietà e la sua fama perdurarono sin agli anni ’50 dell’800 quando, a causa della senescenza, le sue doti vennero progressivamente meno. Sino a indurlo, per penuria di committenza, ad aprire uno studio fotografico.
Si spense nel 1866, all’età di settantasei anni, dopo aver fatto ritorno a Gorizia circa dieci anni prima, durante uno dei suoi soggiorni a Gradisciutta (Gradišče nad Prvačino).


Il progetto ‘Un viaggio nella Storia’ è un progetto proposto dall’associazione Associazione di Promozione Sociale, Culturale e di volontariato Porte a Nordest e finanziato da GECT GO. Tutti i diritti sono riservati | credits