Collio-Brda-Cuei_
Definito “Il Giardino del Goriziano” da Giovanni Bolle, già direttore dell’imperialrègio Istituto bacologico sperimentale di Gorizia sul finire dell’ ‘800, il Collio (Brda in sloveno, Cuei in friulano) è un’area geografica collinare situata a cavallo del confine italo-sloveno che si estende tra il fiume Isonzo e il suo affluente di destra, lo Judrio, un tempo linea di demarcazione fra Italia e Austria.
Riconosciuto come una delle aree italiane più rinomate per la produzione vitivinicola e, in particolare, per l’alta qualità dei suoi vini bianchi, il paesaggio del Collio è fortemente caratterizzato da un susseguirsi di dolci colline coltivate a terrazze, scandite da piccoli borghi.
Anticamente popolato dalla tribù celtica dei Carni, in questo territorio fu fondata già in epoca preromana la città di Cormòns, centro più importante dell’attuale Collio italiano. Resti di mosaici e reperti archeologici testimoniano come in seguito i Romani costruirono ville e residenze in quelle zone del Collio ancor oggi più rinomate per la bellezza del paesaggio e per la favorevole esposizione al sole.
Quest’ultima caratteristica ha favorito fin dai tempi remoti la coltura della vite, introdotta in zona già in epoca preromana.
Della fama dei vini di questo territorio ci narrano già scrittori greci e latini quali Plinio, Strabone ed Erodiano. La vocazione vitivinicola di tutto il Friuli fu tenuta in grande considerazione sia dai Goti sia dai Longobardi, i quali la favorirono con disposizioni di legge, adornando di grappoli d’uva e tralci di vite le loro opere artistiche e facendo del vino un elemento fondamentale della loro vita quotidiana. A quell’epoca risalgono due importanti avvenimenti: il trasferimento della sede patriarcale a Cormòns (dal 628 al 737), che conferì a tale cittadina una notevole importanza politica e militare e il progressivo insediarsi di popolazioni slave, continuato anche con la dominazione carolingia.
Con il fluire del tempo, ritualità e consuetudini si consolidarono attorno alla presenza del vino, come se ne trova ancora traccia negli usi regionali. Uno di questi, diffuso anche nel Collio, è il licòf, ossia un pranzo e un’abbondante bevuta che il proprietario offre al termine della costruzione della casa o d’importanti lavori agricoli.
Dopo una parentesi sotto il Patriarcato d’Aquileia, nel 1277 tutto l’attuale Collio italiano e la Brda slovena passarono sotto il dominio dei conti di Gorizia e da questi, nel 1500 agli Asburgo, rimanendovi quasi ininterrottamente fino alla prima guerra mondiale.