Carlo Michelstädter_

Quarto e ultimo figlio di una famiglia benestante di lingua italiana con origini ebraiche ashkenazite da Alberto e da Emma, Carlo nacque a Gorizia 3 giugno 1887. Emma Michelstädter, nata Luzzatto Coen vantava dei legami familiari con il letterato triestino Umberto Saba e con altri studiosi ebrei dell’Alta Italia.
Intellettuale di talento, lasciò la vita giovane.
La sua biografia, così come la storia della sua famiglia, sono segnate da circostanze quasi insopportabilmente tragiche: Carlo Michelstädter muore suicida alla vigilia della Prima guerra mondiale, come il fratello maggiore un anno prima. La madre e la sorella vengono uccise nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale.
L’antica città austriaca di Gorizia, che negli ultimi anni della monarchia imperialregia aveva la fama di essere una sorta di ‘Nizza del Friuli’ grazie al suo clima mite e piacevole, era considerata un luogo di ritiro estivo per le classi medio alte viennesi, desiderose di svago. Allo stesso tempo, era anche l’interfaccia di diverse culture: quella austriaca, l’italiana, la slovena, la friulana e l’ebraica.
Come Trieste, Gorizia conobbe al tempo uno sviluppo culturalmente interessante e autentico da offrire, in questa cornice quasi arcadica che avrebbe pesantemente e incolpevolmente conosciuto, da lì a breve, il più profondo stravolgimento indotto dalla Grande Guerra.


Dopo aver trascorso gli anni della scuola a Gorizia, presso il locale Ginnasio Carlo incontrò i suoi compagni intellettuali e fu particolarmente influenzato dal suo professore di filosofia Richard von Schuberth-Soldern (1852-1924). Dopo aver iniziato a studiare matematica a Vienna, Michelstädter si trasferì presto a Firenze, dove si appassionò alla filosofia.
Come detto, egli pose fine alla sua vita con un colpo sparato dalla pistola del suo amico Enrico Mreule, cui l’aveva lasciata in affidamento a seguito della sua partenza per l’Argentina, un giorno dopo aver terminato la sua tesi di laurea, a soli ventitré anni.
Era il 17 ottobre 1910, giorno del compleanno di sua madre.
Si susseguirono molte speculazioni sul motivo decisivo di questo tragico suicidio. La più probabile sembra quella suggerita dal fatto che il giovane abbia perso il coraggio di affrontare la vita a causa di un persistente esaurimento causato da mesi d’intenso ed estenuante lavoro sulla sua tesi filosofica intitolata ‘La Persuasione e la Rettorica’ – un lavoro che ha ricevuto molta attenzione fino ad oggi. Un dettaglio macabro a margine: sulla copertina della sua tesi aveva disegnato un’immagine di una lampada a olio fiorentina e scritto in greco ‘apesbésthen’, che significa ‘io mi spensi’.
Carlo Michelstädter fu, purtroppo, uno dei tanti giovani letterati e intellettuali che si tolse volontariamente la vita poco prima dell’inizio della Prima Guerra Mondiale.
A Vienna, solo pochi anni prima del suicidio di Michelstädter, Otto Weininger (1880-1903) si sparò in circostanze simili nella Schwarzspanierstrasse viennese – anche questo giovane commise il gesto subito dopo aver terminato la sua tesi di laurea e la sua opera molto controversa “Geschlecht und Charakter”. Anche lui visse solo ventitré anni. Anche il fratello maggiore di Carlo Michelstädter si tolse la vita sparandosi, un anno prima del fratello minore.
Forse è possibile che questi sensibili poeti e fini pensatori abbiano percepito una premonizione dell’approssimarsi della catastrofe che la Prima Guerra Mondiale stava per riservare, o abbiano lottato con la propria situazione, come la problematica gestione delle questioni religiose, o il nascente antisemitismo.
Lo studio della vecchia scena culturale austriaca ‘dimenticata’ di Gorizia alla vigilia della Prima guerra mondiale rappresenta un motivo di approfondimento dei tratti meno noti di questa piccola ma vivissima città, cercando di ripercorrerne i momenti più significativi della sua storia culturale visitando per esempio l’incantato cimitero ebraico dove Michelstädter oggi riposa.


Il progetto ‘Un viaggio nella Storia’ è un progetto proposto dall’associazione Associazione di Promozione Sociale, Culturale e di volontariato Porte a Nordest e finanziato da GECT GO. Tutti i diritti sono riservati | credits