Re Carlo X_
6 novembre 1836.
Il Re di Francia, Carlo X di Borbone, fratello di Luigi XVI e ultimo sovrano della dinastia dei Borbone-Francia muore a Gorizia: ciò sancisce un indelebile legame storico e anche affettivo tra la città e la Francia.
Per capire come mai il reale e la sua famiglia si trovassero in città, è necessario ripercorrerne molto brevemente la parte conclusiva del suo regno.
Succeduto al fratello Luigi XVIII, il nuovo re di Francia, Carlo X di Borbone promosse iniziative antiliberali, per le quali la monarchia costituzionale tendeva nuovamente al modello di quella assoluta, abolita e ‘demonizzata’ con la Rivoluzione di circa trent’anni prima.
Difatti, con le Ordinanze di Saint Cloud, un insieme di decreti voluti dal Re, si decretava che la corona possedeva l’esclusivo diritto di scegliere liberamente i propri ministri. Carlo X, stanco degli abusi dei liberali, decise così di imporre le proprie scelte, scavalcando l’assemblea parlamentare e nominando come ministro degli esteri il principe di Polignac, suo fedelissimo, che divenne nel 1829 primo ministro.
Dal marzio 1830 i fatti precipitarono, con la Camera in aperta rivolta nei confronti del ministero Polignac. Carlo X, a seguito di complessi fatti interni e forte delle sue convinzioni, dichiarò sciolta l’assemblea, convinto com’era di riuscire a costruire una maggioranza a lui favorevole.
Non andò così: i liberali vinsero per distacco.
Carlo X aveva seguito il percorso costituzionale del fratello e predecessore Luigi XVIII fino a quel momento ed era necessario dichiarare un vincitore e risolvere il contrasto giuridicamente. Nonostante ciò, il sovrano Carlo X aveva un’opinione diversa e non voleva seguire questo percorso, poiché temeva di subire la stessa sorte di suo fratello Luigi XVI, che aveva perso il trono a causa di un eccesso di compromesso con una maggioranza ormai apertamente ostile. Iniziava la Rivoluzione di Luglio o delle Tre Giornate, a Parigi.
Il movimento di opposizione al Re si trasformò rapidamente in rivoluzione repubblicana: avvenne una sollevazione di popolo e vi furono spargimenti di sangue, mentre i deputati liberali e monarchici, pur di preservare la tenuta della monarchia costituzionale, imposero un cambio di dinastia reggente.
Carlo X di Borbone fu costretto all’esilio, abdicando in favore del decenne nipote Enrico, duca di Bordeaux.
Questi nominò Luigi Filippo d’Orleans Lieutenant général du royaume, incaricandolo di annunciare al popolo la nomina del nuovo sovrano. Luigi Filippo non obbedì e si propose come il candidato ideale alla successione al trono. Come conseguenza le Camere, che conoscevano lo spirito liberale di Luigi Filippo e la sua popolarità tra le masse, lo proclamarono sovrano. Luigi Filippo fu proclamato sovrano con il nome di Luigi Filippo I il 9 agosto 1830.
Carlo X s’imbarcò alla volta del Regno Unito, ove ottenne il permesso di risiedere al castello di Lulworth, nel Dorset, prima di raggiungere Edimburgo.
Su invito di Francesco I d’Austria, i Borbone si spostarono a Praga per l’inverno 1832-1833 e furono alloggiati al Castello di Praga, mentre Carlo decideva di rimanere in Boemia.
Con la morte dell’imperatore Francesco nel marzo del 1835, i Borbone lasciarono il castello di Praga, e i Borbone si spostarono quindi dapprima a Teplitz, oggi in Repubblica Ceca e poi presso il castello di Kirchberg, nella bassa Austria.
Carlo X, in corrispondenza dello scoppio di un’epidemia di colera, decise di raggiungere territori più ameni, caratterizzati da clima mite e favorevole al mantenimento di un ideale stato di salute, optando per la parte più settentrionale dell’Austria, influenzata dalle arie pure dei monti commiste a quelle spinte dalle brezze marine, giungendo così a Gorizia, nell’allora Regno d’Illiria.
Tuttavia qui, al suo arrivo, il colera non gli lasciò scampo.
Carlo X spirò a Villa Coronini agli inizi del novembre del 1836 e fu sepolto per suo testamento nella chiesa del convento francescano di Castagnevizza. Si dice che il sovrano, molto colpito dalla magnifica vista che dal monastero spazia su valli e colline circostanti, abbia deciso d’eleggere questo luogo a eterna dimora.