Palazzo Arcivescovile_
La figura del conte Govanni Cobenzl è particolarmente interessante e legata a uno dei più noti palazzi goriziani, oggi sede dell’Arcivescovado.
Nacque a San Daniele del Carso da Cristoforo e dalla nobile di’antica casata Anna von Luegg, erede del famoso e suggestivo castello di Predjama, noto per esser parzialmente edificato in una grotta. Studiò presso l’università di Vienna e dopo aver preso gli ordini minori, fu ammesso a Roma nel Collegium Germanicum, appena istituito. Curiosamente, Ignazio di Loyola lo allontanò da qui, per via dell’opinione non del tutto positiva che si era fatto del giovane Cobenzl.
Tuttavia, grazie alle sue qualità entrò nella cancelleria imperiale e, successivamente passò al servizio del figlio minore dell’imperatore, l’arciduca Carlo. La sua carriera lo fece rifulgere come eccellente diplomatico, particolarmente esperto sulle questioni russe e polacche e la sua carriera si svolse principalmente nella città di Graz. Membro degli Stati Provinciali goriziani, nel 1564 venne creato barone di Prosecco e fu nominato commendatore di Vienna, Lubiana e Graz.
In città egli costruì nel 1587 uno dei più bei palazzi della città.
Connotato da un impianto quadrato a corte centrale, è frutto di diverse annessioni avvenute in epoche successive.
Difatti, quando poi passò alla nobile famiglia dei Codelli, conobbe modifiche, migliorie e ampliamenti. A seguito della loro donazione dell’edificio all’erario, questo divenne sede arcivescovile a partire al 1751.
Il barone di Fahnenfeld, Agostino Codelli, completò nel 1746 il palazzo con la Cappella dell’Esaltazione della Croce, decisamente particolare per via della sua pianta ovale, che si affaccia all’imbocco della principale piazza cittadina. Spicca per le linee baroccheggianti della facciata e degli interni.
Al suo interno, di notevole fattura risulta l’altare in marmo scolpito probabilmente da Giovanni Battista Mazzoleni, noto anche per aver realizzato tra il 1751 e il 1753 le fontane triestine del Nettuno, in Piazza della Borsa e dei Quattro Continenti, oggi ospitata in Piazza Unità.
Quest’altare presenta la particolarità del tabernacolo marmoreo, mentre la mensa è sostenuta da statue raffiguranti angeli alati. L’interno del resto del palazzo è decisamente semplice e sobrio nella quasi totalità dei vani.